• Vins biodynamiques. Sans sulfites ajoutés.

    L’art de « faire du vin » consiste à accompagner un processus naturel dans son devenir. Pour chaque vin, un type de vinification différent est choisi afin d’interpréter les raisins au mieux. Nous n’utilisons pas de levures sélectionnées, ni d’enzymes, ni tout autre type d’additifs oenologiques.

Travaux au chai

Le vin est, par définition, la transformation du jus de raisin par fermentation. Tout ce qui est ajouté, supprimé, et tout forçage du processus sont des artifices conçus pour produire des « boissons à base de jus de raisin fermenté ».

Nous avons toujours produit des vins naturels, sans additifs, à partir des raisins de nos vignobles cultivés selon la méthode biodynamique.

L’art de « faire du vin » consiste à accompagner un processus naturel dans son devenir. Pour chaque vin, un type de vinification différent est choisi afin d’interpréter les raisins au mieux. Nous n’utilisons pas de levures sélectionnées, pas d’enzymes, ni tout autre type d’additifs oenologiques.

Toutes les vinifications, blanches et rouges, se font sans l’ajout de SO2 (dioxyde de soufre). Tous nos vins ont moins de 40mg / litre de soufre.

Vieillissement des millésimes

Notre domaine est l’un des rares qui a fait et continue de faire un grand effort pour garder ses vins les plus importants. Notre but est de mettre à disposition un patrimoine sur la vraie et profonde culture du vin, grâce à des bouteilles qui deviennent de véritables bijoux et qui arrivent cependant sur le marché à des prix qui ne sont pas très bas, mais qui restent dans les possibilités de chacun. Peut-être pas tous les jours mais certainement pour les belles occasions. Ceci aussi est un investissement que nous avons réalisé, non pas pour le côté financier, mais pour partager cette joie de vivre, dont le vin se doit d’être le premier messager.

Così spiega Stefano Bellotti:

L’uso della solforosa è essenzialmente un problema agricolo: non si possono fare dei vini senza solforosa con uve qualunque. Ci vogliono frutti veri, figli di piante che abbiano un possente apparato radicale nelle profondità della terra e un apparato fogliare capace di raccogliere e sintetizzare grandi quantità di luce (a questo proposito potete leggere la nostra pagina dedicata alla viticoltura biodinamica).

Oggi vino biologico non vuol dire gran ché e non garantisce quasi più nulla: può essere figlio di un’agricoltura industriale camuffata, o addirittura di un controllo solamente cartaceo di filiera. In vinificazione sono ammesse ogni tipo di artifizi e sofisticazioni. Lieviti industriali ed enzimi molto spesso o quasi sempre Ogm, trattamenti fisici, chiarifiche, acidificazioni e disacidificazioni. I disciplinari del biologico prevedono nella certificazione che lieviti ed enzimi non siano Ogm, senza tenere conto purtroppo che per i microrganismi la normativa europea prevede il principio di equivalenza in base alla quale tutti i lieviti e gli enzimi possono essere dichiarati Ogm Free anche se non lo sono, così come gli aromi di sintesi sono dichiarati naturali.

La solforosa ha due funzioni.

  • La prima è quella antibatterica per cui si usa sui mosti, sulle uve e sul pigiato. Con la gestione igienica e di buon senso della vendemmia e la raccolta delle uve a maturazione ottimale, si può tranquillamente fare a meno di questi additivi.
  • L’altra funzione dell’utilizzo della solforosa (la legge italiana prevede fino a 220/mg–litro, il disciplinare Aiab fino ad 80 ml /litro) è quella antiossidante e qui abbiamo due strade per non utilizzarla.Uno ad impronta fortemente tecnologica che prevede una vinificazione in riduzione spinta coadiuvata da sprechi energetici (temperatura controllata), grossi investimenti e tutta una serie di additivi, quali lieviti enzimi e vitamine di origine industriali. In questo caso spesso mi viene da dire: « ridateci lo zolfo » perché l’artificio è tale, ed il rischio insito nell’uso di questi additivi così incerto e poco conosciuto da preferire senz’altro bassi dosaggi di solforosa. Oggi infatti non sarebbe difficile, con una vinificazione corretta andare in bottiglia con dosaggi di solforosa totale inferiori ai 40/50 mg litro. Con questi dosaggi prima che faccia male la solforosa uno sarebbe già ubriaco fradicio perché ci vorrebbero almeno due litri di vino.

    La via naturale invece prevede una tecnica di vinificazione diciamo a « ossidazione controllata », dove l’ossidazione non è più vista come un mostro ma come una componente amica del vino. E cio è possibile solo impiegando uve di grandissima qualità agricola. Né lieviti, né enzimi, né vitamine, né sali. Una fermentazione naturale ed eventualmente un utilizzo « gestito » delle fecce. Le fecce contengono molti colloidi che hanno funzione antiossidante e protettiva. Ma per usare questa tecnica bisogna vinificare in legno, il che ovviamente prevede impegno e costi maggiori.

« Seguendo questa via ho sempre prodotto vini rossi senza solforosa con una stabilità garantita di alcuni decenni. Sono anche riuscito a produrre i vini bianchi senza aggiunta di solforosa, che ben lungi dall’essere instabili presentano anzi il problema contrario: hanno bisogno di un’attesa di un paio d’anni di bottiglia per raggiungere l’armonia ottimale che poi conserveranno a lungo. »   Stefano Bellotti

Chai de mise en bouteille

A Montemarino si trova la nostra cantina di vinificazione, mentre la nostra cantina di imbottigliamento si trova alla Cascina di Novi Ligure. Qui facciamo anche lo stoccaggio delle bottiglie, la preparazione degli ordini per i nostri distributori, e l’invecchiamento delle riserve.

Emma, responsabile di questa cantina dal 2011, fa parte della famiglia Spinola, che è stata molto importante nella storia della Liguria. È una delle più antiche famiglie d’Europa, i cui antenati sono rintracciabili fino al X secolo. La famiglia possiede il Castello di Tassarolo, nell’Alto Monferrato tra Novi Ligure e Gavi, sin dal XIV secolo. Emma ci vive ancora oggi, e c’è la possibilità di organizzare visite e degustazioni! Costruito nel XII secolo, e tuttora in perfetto stato, il castello possiede tutta la magnifica sobrietà e i contorni essenziali della roccaforte medievale. Dalla vigna di Filagnotti c’è una vista meravigliosa sul castello.

En savoir plus…

Biodinamica

La Biodinamica è attualmente il miglior metodo agronomico conosciuto per consentire un’agricoltura sana, vivente e in grado di lasciare migliorati ed arricchiti i suoli in cui viene applicata.

Terroir

La Cascina è situata sulle colline del Gavi nel Sud Piemonte, e fa parte del territorio del Alto Monferrato. Un territorio ricco di rocche, edifici fortificati e castelli, e una delle più note regioni vinicole italiane nel mondo.

Lavori in vigna

Abbiamo 22 ettari di vigna e su tutti i nostri vigneti si applica il metodo di agricoltura biodinamica. La coltivazione è a spalliera Guyot.

I nostri vini

Senza alcun additivo, a partire solo dalle uve delle nostre vigne coltivate con il metodo Biodinamico.



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